Tono di voce: le aziende ci parlano
Quando scrivi un testo per il tuo target, gli dai del tu o del voi? Scrivi in prima o in terza persona? Preferisci periodi lunghi ed elaborati, articolati in frasi coordinate e subordinate, che danno al tuo testo un ritmo lento e richiedono al lettore un po’ di concentrazione in più? O scegli la brevità? Ma soprattutto, tra tutte queste opzioni, decidi in modo consapevole e ragionato o segui l’ispirazione del momento? Ti facciamo queste domande perché la tua azienda sicuramente ha un logo e, se hai fatto le cose per bene, ha anche una palette cromatica e un kit tipografico. Tre elementi fondamentali che creano l’identità visiva del brand. La tua azienda però ha anche un tono di voce? È un dubbio che ci assilla, perché l’esperienza ci insegna che sono ancora in molti a non considerare l’importanza di un’identità verbale definita e riconoscibile.
Perché il tuo brand dovrebbe avere un tono di voce?
Ormai dovrebbe essere chiaro a tutti: a parità di prodotto o servizio, il cliente acquista dal brand che gli offre qualcosa in più. Un sistema di valori in cui riconoscersi, un’esperienza di marca positiva, un’emozione. Ed è proprio sulla componente emozionale della comunicazione aziendale che interviene il tono di voce: per parlare al cuore del suo pubblico, un brand deve indossare i panni di un persona, costruendo un’identità verbale che sia rappresentativa del suo carattere e dei suoi valori.
Ogni brand ha un carattere unico, una personalità che lo differenzia dai competitor. Individuare il giusto tono di voce contribuisce a costruire una comunicazione di marca efficace, perché esprime tutta la sua unicità e lo distingue in modo inequivocabile.
La difficoltà sta proprio nell’individuare il giusto tono di voce, capace di parlare al cuore dei clienti. Molte aziende, ad esempio, sono convinte che scegliere una comunicazione più vicina al consumatore finale significhi abdicare alla propria autorevolezza. Questo probabilmente perché non sanno che si può essere professionali anche senza essere ampollosi, scostanti e noiosi.
Cos’è e come si trova il giusto tono di voce?
Il tono di voce non è quello che un’azienda dice, ma come lo dice. E chiaramente non ha a che fare tanto con la correttezza grammaticale quanto piuttosto con tutte le scelte linguistiche che partecipano alla rappresentazione verbale dell’identità del brand.
Che lessico impiegare, su quali parole chiave puntare, che ritmo dare ai testi aziendali attraverso l’uso della punteggiatura, se scegliere una comunicazione personale o impersonale: sono solo alcune delle domande alla base della costruzione del giusto tono di voce. Un percorso che inizia dalla definizione della personalità del brand e ha come punti fermi gli obiettivi di business e il target con cui l’azienda si vuole relazionare.
Il giusto tono di voce, infatti:
- rispecchia il brand, la sua personalità e i suoi valori,
- rende il brand più umano e lo avvicina alle persone, supportando una customer experience positiva ed emozionale,
- aiuta a fidelizzare i clienti già acquisiti e ad acquisirne di nuovi,
- rafforza l’identità di marca e distingue il brand dai competitor in modo univoco,
- è sempre coerente con se stesso e con l’identità del brand, a prescindere da chi scrive i testi aziendali.
Va da sé che ogni brand deve parlare con un tono di voce differente e ben definito: prendere in prestito quello di altre aziende, o lasciare la scrittura dei testi all’improvvisazione del momento, è quanto di più ingenuo e nocivo si possa fare per la propria comunicazione aziendale.
Ci auguriamo che tu non sia caduto in uno di questi facili tranelli, in caso contrario… Sai dove trovarci!